Brano: Servizio informazioni militari
problema e istituirono una Commissione che, nella primavera del 1977, cominciò a esaminare progetti di riforma dei Servizi segreti: con decreto legge dell’autunno 1977 fu varato un provvedimento che, sciogliendo il S.I.D., dava vita a due distinti servizi segreti (S.I.S.M.I. e
S.I.S.D.E.) coordinati da un Comitato esecutivo per i servizi informazione e sicurezza (C.E.S.I.S.) sotto il controllo del Comitato inter ministeriale per la informazione e la sicurezza (C././.S.).
G.Boa.
Servizi segreti della Resistenza
Nei 20 mesi di lotta contro tedeschi e fascisti [...]
[...]ta a una vasta rete di servizi d'informazione che raggiunse anche notevoli livelli di efficienza, quantunque fosse nata in modo improvvisato, frettoloso e per di più formata da “agenti segreti” professionalmente non preparati. Anzi, questa rete si compose di un numero perfino eccessivo di nuclei che, all’inizio, operarono del tutto indipendentemente gli uni dagli altri e che solo a partire da un certo momento furono coordinati (ma non tutti) dal Servizio I centrale, organizzato dal Comando generale del Corpo volontari della libertà (v.). Questa particolare attività resistenziale incontrò il pieno favore degli Alleati, che non le lesinarono gli aiuti, sia in mezzi tecnici (radiotrasmittenti) che in denaro.
« I comandi alleati si attendevano da noi soprattutto la raccolta di informazioni di carattere militare », scriverà Leo Valiani. « I partigiani furono considerati anzitutto elementi utili a raccogliere informazioni e a sabotare », confermerà da parte sua lo storico inglese F. Deakin.
Benché sostenitore strenuo di un esercito partigiano c[...]
[...]igiane che essi erano riluttanti a concedere.
NelTItalia libera
Nel cosiddetto “regno del Sud” le alte autorità militari italiane condividevano appieno la tesi degli angloamericani (ma specialmente degli inglesi) contraria all'esercito partigiano e favorevole alle attività di informazione e di sabotaggio. Perciò il maresciallo Giovanni Messe (v.), capo di stato maggiore generale del governo Badoglio, pensò di attivare il vecchio S.I.M. (v. Servizio informazioni militari) mettendolo a disposizione del Comando alleato. E ciò, nonostante che il S.I.M. avesse avuto gravi compromissioni col fascismo, fino alla tremenda responsabilità dell'organizzazione degassassimo dei fratelli Rosselli. Inoltre Messe era convinto (non del tutto a torto) che l'intelligence fosse campo esclusivo per “addetti ai lavori”, vale a dire per militari di professione, trascurando il fatto che nella situazione confusa e magmatica del territorio occupato dai tedeschi era impossibile organizzare un servizio informazioni di tipo tradizionale. Per iniziativa di alcuni espo[...]
[...]onostante che il S.I.M. avesse avuto gravi compromissioni col fascismo, fino alla tremenda responsabilità dell'organizzazione degassassimo dei fratelli Rosselli. Inoltre Messe era convinto (non del tutto a torto) che l'intelligence fosse campo esclusivo per “addetti ai lavori”, vale a dire per militari di professione, trascurando il fatto che nella situazione confusa e magmatica del territorio occupato dai tedeschi era impossibile organizzare un servizio informazioni di tipo tradizionale. Per iniziativa di alcuni esponenti del vecchio S.I.M., un’azione del tutto particolare fu quella efficacemente condotta da Rodolfo Siviero (v.) e dai suoi collaboratori per contrastare la sistematica rapina di opere d’arte messa in atto dai tedeschi (v. Salvataggio e ricupero del patrimonio artistico) ma, a parte ciò, l’attività del S.I.M. raccolse scarsissimi risultati e praticamente si ridusse alla funzione di fornitore di materiale umano per le Missioni alleate (v.) in territorio occupato. In questo specifico settore l’azione dell’Alto comando di Bari fu pr[...]
[...]ontrastare la sistematica rapina di opere d’arte messa in atto dai tedeschi (v. Salvataggio e ricupero del patrimonio artistico) ma, a parte ciò, l’attività del S.I.M. raccolse scarsissimi risultati e praticamente si ridusse alla funzione di fornitore di materiale umano per le Missioni alleate (v.) in territorio occupato. In questo specifico settore l’azione dell’Alto comando di Bari fu proficua, ma non va confusa con l’organizzazione di un vero servizio informazioni che, come emanazione del “regno del Sud”, non esistette mai.
Un gruppo che, nato al Sud, conseguì eccellenti risultati, fu l'Organizzazione Resistenza Italiana (v. O.R.I.), creata dall’avvocato Raimondo Craveri, genero di Benedetto Croce, la quale sorse, crebbe e agì in sintonia con i servizi americani sin dall’inizio del 1944, ma che non ebbe collegamenti e tanto meno dipendenza dallo stato maggiore italiano. Risultati importanti furono conseguiti anche dal S.O.E. (v.), di ispirazione britannica e secondo criteri in parte diversi. Cronologicamente, il primo nucleo di “intellige[...]
[...] straordinario, Montezemo
lo in pochi mesi riuscì a costituire un’ottica rete informativa, il cui materiale veniva trasmesso per radio al Sud. La rete, partita da Roma, si estese rapidamente a tutta l’Italia Centrosettentrionale. Montezemolo fu trucidato il 24.3.1944 alle Fosse Ardeatine, ma in meno di sei mesi era riuscito a costruire uno strumento che funzionò egregiamente anche dopo la sua morte, ponendosi disciplinatamente agli ordini del Servizio I del C.V.L., come in seguito Enzo Boeri testimonierà con parole piene di ammirazione. Sorte diversa ebbe, dopo la caduta di Montezemolo, l’organizzazione militare da lui stesso avviata nella capitale (v. Resistenza romana, Fronte clandestino della).
Organizzazioni autonome
Poco dopo l’iniziativa di Montezemo
lo, a Genova il medico Ottorino Balduzzi creava VOrganizzazione Otto (v.) che, grazie alla bontà del lavoro svolto, si accattivò la totale fiducia degli Alleati.
« Occorrevano mesi per creare al di là delle linee centri di informazione fidati come la “Otto” di Genova », scriver[...]